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giovedì 24 marzo 2011

De Mysteriis Dom Sathanas - Mayhem




De Mysteriis Dom Sathanas è un album che chiunque dovrebbe ascoltare. Lo so che con questa premessa ho cercato sin troppo spesso di attirare ignari conoscenti in un genere che si presenta ostico per la maggior parte di quanti ascoltano musica: siamo in pieno territorio del metal estremo, territorio ostico, dove gran parte degli stereotipi che noialtri non-metallari citiamo con un sorriso sarcastico sono condivisi e adoperati come bandiere; anzi siamo nel cuore stesso di questo territorio, visto che ci troviamo di fronte a un album considerato una pietra miliare del black metal.

De Mysteriis Dom Sathanas è un grande album del miglior black metal (ci troviamo infatti di fronte a un album di inizio anni '90 di un gruppo norvegese, elementi importanti per trovare un buon album black metal) sicuramente per il suo valore musicale, per quanto ciò faccia storcere il naso (e le orecchie) a chi detesta le caratteristiche del genere, ma anche per la leggenda nera che lo circonda.

I Mayhem sono una delle prime band a fare black metal, di quello sicuramente identificabile come tale, appartenenti alla seconda ondata, ragazzini scandinavi cresciuti ascoltando trash metal tedesco e i Bathory. Si formano a metà anni '80 e iniziano a fare concerti, diventando ben presto famosi nell'ambiente. Producono un primo EP, Deathcrush, nel 1987, riversando in esso tutta la rabbia adolescenziale e la potenza sonora di cui sono capaci.



La band subisce vari cambiamenti di formazione (e continuerà così per tutta la sua storia, che ancora oggi continua), ma si stabilizza a inizio anni '90 intorno ai membri che lavoreranno al primo album: l'anima del gruppo è il chitarrista Euronymous (che porta, come è usanza nell'ambiente, uno pseudonimo che si richiama al tenebroso e al malvagio) che essendo nato nel 1968 è uno dei più vecchi esponenti della scena; ci sono poi il cantante Dead, il bassista Count Grishnackh (noto anche con il vero, più o meno, nome Varg Vikernes, famoso per la sua one man band Burzum), il batterista Hellhammer, la seconda chitarra Blackthorn.

Il gruppo è noto come capofila dell'intero movimento che va affermandosi in quegli anni in Norvegia, e in un secondo momento anche in Svezia, ed è circondato da un'aura sinistra che ben presto degenera: Euronymous, con il suo carisma malvagio, raccoglie intorno a sé molti giovani, uniti da una visione disincantata della realtà, che si richiama fortemente all'anticristianesimo e al satanismo. Contemporaneamente in Norvegia si registrano numerosi incendi di chiese e profanazioni di cimiteri; a detta della stampa dietro questi atti ci sarebbe una vera e propria setta (la questione è ancora oggi poco chiara), l'Inner Circle, guidata proprio da Euronymous.

Oltre a questo, una serie di tragici eventi caratterizza la storia della band: nel 1991 Dead, di soli ventidue anni, si suicida (la foto del suo corpo verrà successivamente usata per la copertina di un bootleg), venendo sostituito da un altro personaggio controverso, il cantante ungherese Attila Csihar. Nel 1992 cominciano le registrazioni dell'album, i testi delle canzoni sono quelli scritti da Dead e trattano essenzialmente di occultismo, misantropia, morte e satanismo; nel 1993 avviene un ulteriore fatto di sangue, che rende ancora più "maledetta" la storia di quest'album e dei Mayhem: il bassista Vikernes, probabilmente con l'aiuto di Blackthorn, uccide il chitarrista Euronymous, nel corso di un litigio sulle cui motivazioni restano ancora forti dubbi. I due vengono processati e condannati, a ventuno anni di carcere Vikernes e a otto Blackthorn. Nonostante questo la lavorazione dell'album riesce a essere completata. De Mysteriis Dom Sathanas esce nel 1994, un po' in ritardo rispetto ai primi prodotti della scena scandinava, ma sicuramente abbastanza presto per essere considerato un pilastro. Evidentemente la sua popolarità è aumentata dalla fama sinistra che lo circonda, anche perché raramente dietro un prodotto culturale come un album musicale si nasconde tanta tragicità e in questo caso addirittura violenza.

Fin qui il non-metallaro potrebbe al massimo trovarsi stupito di fronte alla stupidità dei meattallari nordici e potrebbe cominciare a rivedere la propria stima per il modello di vita scandinavo (ma ve la immaginate una cosa simile dietro un album di un gruppo pop rock italiano?). Il problema è che De Mysteriis Dom Sathanas è un ottimo album di per sé. Anche qui c'è da fare una distinzione elementare: se non sopportate le caratteristiche del metal, l'uso della batteria, le voci ululanti (Csihar è particolarmente bravo nel risultare incomprensibile) e le chitarre distorte, al massimo ne trarrete fastidio, e c'è poco da fare. Ma se volete fare lo sforzo di ascoltare qualcosa che ha una sua logica interna, che si pone come opera fondativa di un genere che ormai ha anche un suo risvolto commerciale, se volete capire qualcosa che altrimenti rimarrebbe completamente estraneo provateci, pur continuando a pensare che è solo il frutto di un gruppo di ragazzi sociopatici e sciocchi.

Il titolo, nel solito latino immaginifico degli scandinavi, significa più o meno "Sui riti segreti del Signore Satana" (quel Dom sta infatti per Domini) e caratterizza la sfera satanica (come vedete siamo in pieno stereotipo) in cui vorrebbe muoversi questa musica; è anche il titolo dell'ottava e ultima traccia, fra le migliori dell'album, il cui testo parla appunto di un qualche rito, descrivendo una specie di messa nera con tanto di messale in un latino che mette i brividi più per la forma che per i contenuti ("Psychomantum et precor exito annus maior"). Le altre canzoni svolgono in pieno gli argomenti che piacciono ai Mayhem, senza mai essere ripetitive, nonostante la lunghezza media di oltre cinque minuti. I testi corrono sicuramente il rischio di essere bollati come infantili, sterili e superficiali: alla fine si parla solo di morte, nebbia, tenebre, inferi. Ma quello che rende vincente quest'album e che secondo me deve essere considerato come un dato positivo, poiché ricercato, anche dal profano è l'atmosfera generale che ne deriva, l'angoscia e la malinconia.


Potrà anche essere considerato poco e inutile ma i Mayhem riescono a farlo benissimo. E sono anche potenti: la prossima volta che vi fanno sentire una canzone hard rock spacciandovela per "pesante", pensate a queste qui.

Quelle che mi piacciono di più, e che in generale hanno avuto molta fortuna tra i fan, sono sicuramente Freezing Moon e Life Eternal, nelle quali testo e musica si fondono perfettamente, come succede raramente, al di là di qualsiasi cosa voglia trasmettere l'artista che ci prova.


Si potrebbe pensare che io disprezzi sommamente quest'album, visto il tono generale con cui ne ho parlato, di divertito scetticismo di fronte alle evocazioni demoniache e all'apologia dell'autodistruzione. Non è così; De Mysteriis Dom Sathanas è in assoluto uno dei miei album preferiti, sono persino un fan dei Mayhem, mi stimola anche la memoria perché è stato uno dei primi album black metal che ho ascoltato e lo considero buono nel complesso, proprio per la perfezione che raggiunge all'interno del genere musicale che ha contribuito a creare.

Matteo R.

9 commenti:

Luigi ha detto...

Sono solo a casa ed è quasi notte: se vi trovate anche voi nelle mie stesse condizioni, allora NON ascoltate questo album. Davvero, rinviate l'ascolto a domani mattina.

Non c'è che dire: la storia di questa band sembra costruita a tavolino per gettare fango sul metal. Come è noto non amo il genere: è proprio una questione di udito, non riesco a capire le voci e la musica. Però la storia del gruppo, così come l'hai raccontata, è avvincente (e fa anche venire i brividi, ma questo è un altro discorso)

Le parti in latino mi hanno fatto scompisciare, così come l'ipotesi che una vita del genere possa capitare a un gruppo italiano

Il Cavicca ha detto...

Mah, a me ste correnti del metal così non mi attirano, mi sanno troppo di montatura. Sarà che a me del metal piacciono i virtuosismi e le correnti più melodiche vedi power/epic/gothic/progressive. Comunque, sarò monotono, ma fa più paura il programma di Richard Benson su Televita.

Ps.: Ma sto blog è daa lazzie?

Valeria ha detto...

Matteo C. niente paura! Stiamo lavorando ad un layout pazzesco!!! ;)
(in effetti Luigi avrebbe pure potuto scegliere colori diversi... argh!)

Sul metal non posso pronunciarmi perché un po' non lo conosco, un po' non lo voglio conoscere...

Il Cavicca ha detto...

I colori li ha scelti Luigi??!! Ah, ma allora tutto torna, in effetti c'è un'altra squadra con gli stessi colori a cui non avevo pensato...comunque sono fiducioso nel nuovo layout.

Comunque per avvicinarsi al metal io consiglio i Within Temptation, con luigi che detesta il genere hanno funzionato.

livio15 ha detto...

ottimo post, le ultime righe erano superflue perche anche se a te non sembrava si capiva che ti piaceva l'album, comq. la storia è interessante ma non di certo paurosa, altre sono le storie Paurose, comq. anche il gruppo non è male, mi piace ascoltare tutti i generi di musica (Tranne la House), perche penso che sia l'opera in se da valutare e non il genere, complimenti :)

Luigi ha detto...

Sui colori non commento... Spero che il nuovo layout vi lasci a bocca aperta come ha fatto con me!

In effetti il Metal (che, ripeto, non conosco) è un vero e proprio universo. Fra i generi musicali mi sembra quello con più sottogeneri, anche se non so dire se ci sia effettivamente bisogno di tutte queste specificazioni.
Di certo il Black Metal non mi piace. Al di là delle tematiche (che a quanto pare sono abbastanza confuse), è proprio la parte musicale che mi urta.
Discorso un po' diverso è quello delle declinazioni più melodiche, come quelle citate dal Cavicca. "Ice Queen" dei Within Temptation non è male ed è molto epica (anche se non conosco il resto del loro repertorio)

Matteo R. ha detto...

Si capisce che l'album mi piace e so' contento.
Per quanto riguarda il metal rumoroso... come ho scritto la storia del metal può essere vista anche come una rincorsa a suoni sempre più violenti: a voi il black metal sembra assurdo, ma si inserisce pienamente in un percorso (difatti nasce sul finire degli anni '80, su prodromi che non starò qui a ricordare) che interessa me, e non solo, di cui mi sembra una tappa notevole. Ovviamente questo può piacere o non piacere. Sinceramente penso che sia la caratteristica che tiene lontana più gente: tutti identificano il metal come rumoroso, in senso dispregiativo, cosa che mi sembra semplicemente sciocca e antimoderna (i vecchi pensavano che i beatles fossero rumorosi!). Basta tenere il volume più basso. E non credete che non manchino i virtuosismi: anzi quel poco di black metal bello che ancora viene fatto si è inesorabilmente unito a elementi sinfonici che sono sia epici che virtuosistici.
Anzi, apro uno spunto di riflessione: mentre i pionieri, i terribili Mayhem, facevano solo casino e s'ammazzavano, vivevano all'eccesso, quanti li hanno seguiti si sono concentrati su aspetti più tecnici raffinando, per quanto ciò possa sembrarvi improbabile, lo stile musicale (gli Emperor ad esempio sono un gruppo della madonna).
Ma è una cosa solo del black metal?
I Led Zeppelin erano meglio dei Rio perché si drogavano di più? Il punk più bello non era quello dei sudici eroinomani?

Unknown ha detto...

Guarda, Matteo, ci ho provato. Ci ho provato in passato e ci ho provato anche adesso. La barriera musicale è troppo difficile da superare, è un genere che non rientra proprio nei miei gusti perché lo sento dissonante e caotico. C'è un solo uso per cui lo apprezzo ed è come basso brusio di sottofondo mentre si legge o si studia.
Per il resto, mi fa sempre un certo effetto venire a sapere di gruppi metal le cui canzoni hanno dei contenuti di un certo valore, come l'album degli Ulver a cui hai dedicato l' articolo sull' Accademia: chi lo direbbe mai che dietro tutto quel popò di rumore ci sia qualcosa da dire? E' evidente che sto calcando la mano ma il pregiudizio che si ha sul metal è proprio quello che vuole una musica roboante unita a testi banali e dai temi per l' appunto metallari. Esattamente come il tremendo De mysteriis dom Sathanas, che non si può sentire.
Perdona i toni aspri, ma ci voleva qualcuno che dicesse la verità su questo orrido genere musicale (usando questo tipo di aggettivi penso sempre che alla fine ai gruppi metal non dispiacerebbe essere definiti così e un po' mi infastidisce assecondarli) e che non facesse finta di essere conciliante. Ovviamente sto scherzando. Ma il succo resta: o superi la barriera musicale (e qui davvero è questione di gusti; gusti che io non comprendo proprio, come quelli di chi ascolta Giggi, ma pur sempre gusti) oppure puoi solo avere una simpatia ideologica (e assolutamente astratta) per il genere, e magari apprezzare anche quei tentativi originali di dare un contenuto interessante a qualcosa che di per sè è stereotipo che si nutre di se stesso. Io apprezzo l' estetica del metal, i temi stereotipati che insistono sulle cose macabre, sulla morte, le tombe, gli inferi, le bestie malvagie e, come tu ben sai, sulle chiese che bruciano. Ma stop.
Penso questo avendo conosciuto il metal solo tramite di te. Sicuramente non è un genere da condannare in toto, ma... ma a me non piace proprio.

Valeria ha detto...

Concordo in pieno con Selvaggia...

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