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mercoledì 6 aprile 2011

Cimiteri - post fotografico

Preambolo.
Non sono certo io a dover raccontare del fascino dei cimiteri. Come ho sentito dire recentemente ad un laureando di Media e Giornalismo durante l'esposizione della sua tesi (una tesi peraltro tanto antiscientifica da basarsi su enormi luoghi comuni): 
- «No, perché, cioè... la morte affascina l'uomo, anche oggi che la tivvù ce la fa vedere ogni giorno, perché alla morte non ci si abitua...».

Ode.
I cimiteri, la morte, i cimiteri, le tombe: ciò che rende un cimitero ancora più affascinante è la varietà delle sue tombe, la sensazione che si crea alla vista di quella scomposta allegoria della vita. 
Il cimitero è quando ci arrivi per caso un giorno d' inverno con l'aria densa e lattiginosa dello stesso marmo delle statue, e l'immobilità è spezzata dal guizzo di un gatto dietro una lapide; e sorridi e ti innamori dell'uomo.

abbandono
Cimitero di San Miniato
26 Gennaio 2009
«Abbandono»
© 2009 Arretos Kore
Forse non è giusto che io mi metta a "spiegare" questa foto: alla fine non ho niente in più da dire di quanto la foto non possa fare da sola (o almeno spero) e certo non sono in grado di fare un commento tecnico. Posso dire che sì, il titolo è piuttosto scontato, ma in questo caso mi sembrava che calzasse a pennello: è una di quelle parole "vaste e indefinite" che Leopardi sentiva "poeticissime e piacevoli", e lascia aperte diverse vie interpretative, che è una cosa che non mi dispiace.

al cimitero di San Miniato
Cimitero di San Miniato
26 Gennaio 2009
© 2009 Arretos Kore
Su questa foto occorre spendere due parole di più. Si tratta di un dettaglio scattato ad una tomba sulla cui lapide superiore si trova un "gruppo" formato da due statue in piedi, a tutto tondo, raffiguranti un giovane uomo in divisa dell'Aeronautica e una giovane donna in abiti eleganti: lui morì combattendo negli anni della Seconda guerra mondiale, lei una decina di anni più tardi, "di dolore", come recita l'epitaffio. L'aspetto forse più inquietante è il loro volto sorridente, quasi solare, per quanto possa essere solare una statua di marmo. Come avrete capito, la foto inquadra le loro mani, unite senza toccarsi in un gesto non molto naturale ma comunque innegabilmente romantico. E' questo ciò che mi piace di questa tomba. Quando me la sono trovata davanti mi ha commosso come banalmente commuove un monumento all' amore eterno.

S.

12 commenti:

Andrea ha detto...

i cimiteri si prestano senza dubbio a un monte di divagazioni su di un monte di temi. sono stato a san miniato il primo anno d'università ma ero triste e solo quindi non me lo sono goduto a pieno. come ho avuto modo di dirti i tuoi scatti mi piacciono. inizialmente ero rimasto più colpito dal primo che, nonostante appartenga alla categoria da me odiata delle foto in bianco e nero con solo un particolare saturato, trovo molto bella. poi quando ho letto la descrizione della seconda ci sono rimasto di stucco. il fatto che le mni non si tocchino è bellissimo e tremendo! brava selvaggia!
mi piacciono un sacco le tue foto di statue e le loro storie :)

Andrea ha detto...

magari concordare il soggetto con l'aggettivo aiuterebbe. scusate, sono stanco!

Valeria ha detto...

Mi sono piaciute molto tutte le foto di Selvaggia (che avevo visto in anteprima su Flickr) e mi hanno fatto venire una voglia matta di comprarmi una macchina fotografica decente per cimentarmi anche io nell'arte della fotografia (che mi affascina da sempre).

Per quanto riguarda le foto postate, mi ha colpito molto la seconda, quella in cui si vedono due mani soltanto. E' ovvio che le due mani devono appartenere a qualcuno, ma ai fini della foto questo non ci interessa: è l'atto che stanno per compiere (e che forse non compiranno mai) che è al centro della scena; un gesto che, come dice Selvaggia, è davvero romantico e, oserei dire, d'altri tempi (mi sembra che la persona sulla sinistra, presumibilmente una donna, si stia anche alzando il lembo della gonna: decisamente un gesto desueto!).

Dovrete assolutamente portarmi in questo cimitero quando verrò a trovarvi a Firenze! ;)

Giulina ha detto...

Che belle queste foto Selvi! Lo sai che è da una vita che voglio andare al cimitero di San Miniato? Giuro. E, grazie alla tua anteprima, adesso ne ho ancora più voglia!

Luigi ha detto...

Non sono mai stato al cimitero di San Miniato (frase che è corollario di "non sono mai stato a Firenze").

A differenza di Andrea, apprezzo molto le foto in bianco e nero con un solo particolare saturato (copio quello che ha scritto lui, sperando che "saturato" voglia dire "colorato"), e in questa Selvaggia ha fatto un ottimo lavoro.
L'altra è molto bella, almeno alla luce della spiegazione. E' vero, la cosa che più colpisce è che le mani non si toccano: forse un simbolismo della distanza che mette la morte fra le persone, anche quelle più vicine?

Le mie visite ai cimiteri non sono state moltissime, e ancora di meno sono state quelle ai cimiteri monumentali.
Voglio però citare una cosa che mi colpì molto. Quando sono stato a Montecassino visitati anche il cimitero militare polacco, proprio a fianco dell'abbazia. Tra le tombe di soldati semplici, molte delle quali anonime, spiccava una: era più grande, al centro di uno spiazzo, in evidenza rispetto alle altre. Era la tomba del generale che aveva guidato l'esercito polacco durante la battaglia di Montecassino. Ma, a differenza dei suoi commilitoni, non era morto lì: era passato a miglior vita molto più tardi, negli anni '70, a casa sua. Eppure aveva lasciato scritto espressamente di voler essere sepolto a Montecassino, a fianco dei suoi compagni d'arme morti sotto ai suoi occhi.
Mi colpì molto, commuovendomi. Non sarà una dichiarazione d'amore eterno, ma a modo suo scuote dentro. Non trovate?

livio15 ha detto...

bel post e belle foto, sui cimiteri che dire ? a me piacciono molto perche c'è tranquillita e pace, essenziali in effetti per il luogo, e la possibilita di scoprire tante piccole cose, di conoscere gente ormai obliata e riflettere su ciò che ci attende, ciò che viviamo o anche di non riflettere affatto e stari li con il calore del sole ad ascoltare.

ps.
se nn l'avete visto guardate La Piccola Fiammiferaia - Hans Christian Andersen - Walt Disney , solo musiche.

Matteo R. ha detto...

Io forse avrei messo più foto, visto che quel giorno che siamo andati a San Miniato ne hai scattate tante. Forse poi però il post sarebbe diventato una sorta di minestrone.
Che dire? A me le foto con un solo elemento saturato non mi piacciono e ciò che salva la tua "Abbandono" è il fatto che sia una perfetta descrizione di quanto dici a parole poco sopra (peraltro ti salva il fatto che stiamo parlando di un cimitero, in cui il grigio domina).
L'altra che ha fatto furore mi piace, ma mi avrebbe colpito di più se avessi visto le due "statue" con il sole, che avrebbe sicuramente aumentato il contrasto delle parti sporche e pulite, aumentando la mia tristezza per in senso di abbandono generale. Capisco il romanticismo, ma io ci vedo come elemento soverchiante questo.

Unknown ha detto...

Vi ringrazio tutti dei complimenti, che cari!
Sarò felicissima di accompagnare chiunque voglia andare a San Miniato.
Effettivamente la cosa che mi colpì molto la prima volta fu il fatto che le mani non si toccassero. Alla fine, non ci sarebbe voluto niente a fare in modo che le dita avessero un qualche contatto, e invece sono state lasciate separate. Si, Luigi, io la vivo un po' come dici te, come la morte che crea distanze insormontabili fra le persone, anche persone che sono state sepolte insieme. Alla fine, per quanto uno possa credere in un qualche Paradiso, loro due non staranno mai più insieme come lo sono stati in questa vita.
E' strano pensare ad un gesto così da antico romano al giorno d' oggi (dico del generale polacco).
Si, Valeria, la donna si tira su il vestito! Tra l' altro non so cosa ne pensi tu della moda degli anni trenta e quaranta, ma il vestito che indossa secondo me è semplice e bellissimo.
A me quello che piace fare nei cimiteri è andare a leggere l' anno di nascita e morte e vedere le foto sulle lapidi. A San Miniato, come in tutti i cimiteri, c'è una parte, che si trova tra l' altro esattamente dietro le mani della foto, dove sono sepolti i bambini, e quella fa veramente una tristezza immensa.
Secondo me al massimo in un post del genere potevano starci tre foto, poi sennò sembrava davvero troppo pieno e stonava con la pagina.
Per quanto riguarda le foto col particolare saturato, anche a me l' abuso di questa tecnica non piace, ma per l' appunto l' ho adottata in quanto è solo una estremizzazione di quanto abbiamo visto quel giorno a San Miniato: distese di grigio puntellate da qualche particolare colorato.
No, dai, non mi puoi dire che i cimiteri si vedono meglio in una giornata di sole! I cimiteri sono fatti apposta per essere visti d' inverno col cielo grigio! Scherzo, comunque non so quanto sarebbe stato più suggestivo. Che tu fossi l' antiromanticismo per eccellenza lo sapevamo già.

andrea ha detto...

forse una foto in più l'avrei messa pure io!
comunque si, in questo caso il particolare saturato in una distesa di grigio è giustificatissimo e per queso non mi disturba!
e mi piace anche il fatto che la seconda foto sia meno contrastata, in questo modo dà un maggiore senso di tenerezza e intimità.

ma la distanza delle mani è dovuta alla morte? io pensavo al fatto che i due fossero schiattati (verbo poeticissimo invero) a distanza di chilometri e di tempo... mah... la vostra interpretazione è più poetica anche se, da bravo non credente, io credo fermamente nella vita eterna dopo la morte.

Unknown ha detto...

Sai che alla tua versione non ci avevo pensato? Effettivamente avrebbe un suo perchè...
Allora il prossimo post fotografico conterrà 3 foto, è deciso. :)
Nel frattempo vi faccio una sorpresa: http://www.flickr.com/photos/arretoskore/5602507471/

Luigi ha detto...

Ho visto l'immagine a figura intera nel link di Flickr, però forse preferisco quella del particolare delle mani: mi sembra che il messaggio sia tutto lì, il resto è quasi superfluo.
E, come dicevi nel post, il sorriso sul loro volto è quasi inquietante. E fuori posto, aggiungerei

La prossima volta vada per le 3 foto, allora ;) 3 è il numero perfetto, no?

Unknown ha detto...

Si, è molto più suggestivo solo il particolare delle mani, perchè in questo modo il resto è dato all' immaginazione. Comunque, ho messo la foto intera solo per favi vedere meglio il contesto; purtroppo quella zona è poco "monumentale": nelle altre parti ci sono molte più statue.

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