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giovedì 14 luglio 2011

Cara Disney Pixar

Cara Disney Pixar,

questa volta mi hai davvero stupito. Ci conosciamo da tanti anni, e di volta in volta ho capito che con te non si può mai sapere fino in fondo quello che ci si deve aspettare: ma mai come questa volta sei riuscita abilmente a gabbarmi. Nel senso che io Cars 2 me lo aspettavo in un modo, e invece quando sono andato al cinema mi sono trovato di fronte a qualcosa di decisamente diverso da quello che mi ero immaginato. E, fortunatamente, mi sbagliavo su tutta la linea.

Cars 2 è un film bellissimo, davvero. Certo, non è all’altezza dei tuoi recenti capolavori (Wall-E, Up, Toy Story 3), ma soltanto perché sono questi film ad essere troppo belli. Il fatto è che io non me lo aspettavo così. Un po’ mi aveva fuorviato parte della critica, che lo aveva giudicato un sequel inutile e senz’anima; un po’ mi preoccupavano certe implicazioni interne al film stesso. Beh, sono felice di essermi sbagliato.

Cara Disney Pixar, questo è sicuramente un film commerciale e sotto questo punto di vista la critica ha ragione. A me puoi dirlo: quello di Cars è il franchise più remunerativo che hai sotto mano, secondo probabilmente soltanto a Toy Story. Li vedo i bambini che indossano i costumi di Saetta McQuenn sulla spiaggia, che vanno a scuola con lo zaino di Carl Attrezzi e che si riparano dal sole sulle auto dei genitori con i parasole rossi (auto reali che “indossano” auto di fantasia: molto metalinguistico). Quindi sono sicuro che con questa pellicola incasserai tantissimo, e, se questo può assicurare a tutti noi altri quindici anni di capolavori, ne sono più che felice.

Quello che la critica mi sembra non aver colto, invece, è che questo film è divertente, adrenalinico, esaltante, divertente, toccante e geniale sotto molti punti di vista. Tanto per cominciare ho apprezzato il brusco – e abbastanza inaspettato – cambio di genere rispetto al suo predecessore. Se Cars era un film di formazione in cui era riscontrabile una precisa evoluzione del protagonista, questo è un film di genere: Cars 2 è allo stesso tempo un omaggio e una parodia delle spy story alla James Bond. La cosa non solo non mi ha dato fastidio, ma mi ha anche divertito molto: e non dire che non ti sei sbizzarrita con i gadget delle spie, fantasiosi ma paradossalmente più credibili di quelli di qualsiasi 007. Non mi ha turbato minimamente neanche l’aver elevato a coprotagonista il carro attrezzi Cricchetto: il fatto che la pellicola sia divisa in due parti ben precise (la spy story e il torneo automobilistico, ovviamente intrecciate fra loro) dona un minimo di complessità alla trama, coinvolgendo lo spettatore e spingendolo a fare ipotesi sull’identità del cattivo di turno.

Il cambio di genere ti ha permesso anche di dedicare molta più spazio all’azione. Cars 2 è un film pieno zeppo di situazioni di tensione, di corse (sia contro il tempo che nel senso più stretto del termine) e di sparatorie. E in alcune sparatorie, cara Disney Pixar, ti sei davvero superata: non sfigurerebbero in film ben più blasonati, davvero. Per quanto riguarda le sfide automobilistiche, poi, hai confermato il talento visto nel primo film, e chiunque segua minimamente questo mondo riconoscerà tante piccole chicche.

Ma ciò di cui voglio veramente complimentarmi con te è – ancora una volta – la cura e l’amore per i dettagli. Già il primo Cars mi aveva esaltato per come avevi saputo trasportare il nostro mondo, con le sue usanze e le sua banalità, in un universo parallelo a misura d’auto: e cito sempre il fatto che, nel mondo di Cars, gli insetti sono delle Micromachines e gli aerei lasciano una scia bianca a forma di pneumatici. Questa volta hai decisamente alzato il tiro, e il fatto che il film si svolga in giro per il mondo ti ha dato opportunità uniche: dalle geniali sequenze in Giappone alla sezione (fin troppo stereotipata, devo dire) ambientata in Italia, fino ad arrivare alle navi e agli aerei parlanti, segno che l’universo del film è forse ancora tutto da scoprire.

Neanche il doppiaggio mi ha deluso: le celebrità (dalla Ferilli alla Cortellesi, qua da noi) funzionano nei loro ruoli, e ho apprezzato il ritorno di guest star come gli abituali commentatori nostrani della Formula 1 nei panni dei telecronisti automobilizzati (a mio parere Ivan Capelli è talmente bravo che potrebbe fare il doppiatore professionista).

Cara Disney Pixar, quando ho pensato per la prima volta a questo post non avevo ancora visto il film, ma avevo già deciso di scriverlo in questo modo. Nella mia mente, però, me lo ero immaginato con un tono molto diverso e avevo già ideato il titolo: “Cara Disney Pixar, adesso impara la lezione”. Mai mi sarei aspettato, invece, un sequel tanto scoppiettante e ricco di spunti. Certo, rispetto al predecessore manca qualcosa (specialmente l’elemento emotivo, che elevava il primo Cars e gli dava un po’ di profondità in più), ma francamente questo film è bellissimo, godibilissimo tanto dai bambini quanto dagli adulti. Lasciarselo sfuggire sarebbe davvero un peccato.

Qualcuno potrebbe pensare che ormai tu mi abbia abbindolato, e che il fatto che io sia un tuo fan sfegatato mi porti a non essere neutrale verso i tuoi film. Forse è così, forse no, ma non credo importi. Quel che più conta, infatti, è che tu sappia ancora come stupirmi, sfornando i cartoni animati più belli e profondi sulla piazza. E se il tuo prossimo progetto, Brave, mi affascina da sempre, ora non ho più paura dell’uscita che hai programmato nel 2013: un prequel di Monsters & Co. Dopo Cars 2, mi hai dimostrato che sai fare anche i film commerciali. Meglio di così…

A presto,

Luigi

6 commenti:

Valeria ha detto...

Confermo! Cars 2 è stata una vera sorpresa, segno che i sequel non debbano per forza essere la brutta copia dei primi film. L'allargamento dell'ambientazione ha fatto sì che si trattassero temi più "globali" e profondamente attuali (continuare con l'approvvigionamento di petrolio o cercare risorse alternative meno impattanti?), lasciando comunque inalterati i temi già presenti nel primo episodio dell'amicizia tra due esseri tanto diversi come un'auto da corsa fiammeggiante e un carro attrezzi arrugginito.

Per chi non l'avesse ancora visto: correte! non potete perderlo! ;)

Marco ha detto...

Come sempre questi post fanno venire la voglia di andare a vederlo. Eh si, perché io ancora non ci sono riuscito con gli esami che mi hanno impegnato fino a ieri.
In ogni caso andrò sicuramente a vederlo con piacere, anche alla luce di quello che hai scritto.
Per cui penso che seguirò il consiglio di Valeria e correrò appena posso! :)

LA Pixar ha detto...

Gentile Signor Luigi,
a nome di tutta la Pixar le chiediamo gentilmente di smettere di intasare la nostra posta con le sue lettere. La invitiamo a interrompere questa sua MALSANA attività; rispediamo indietro tutte le foto che la ritraggono in atteggiamenti sessualmente espliciti con varie riproduzioni degli eroi Pixar.
Grazie dell'attenzione
LA Pixar

PS Purtroppo la sua foto con Buzz è andata inspiegabilmente persa.

GM ha detto...

Avevo visto la recensione di Mereghetti e mi aspettavo una baggianata, ma dopo questa recensione quasi quasi per inaugurare il mio ritorno al cinema dopo quattro mesi scelgo Cars2.

Luigi ha detto...

Andate, andate a vederlo, che forse ora lo trovate nelle sale anche a prezzo ridotto (io l'ho visto a 5 euro invece che a 9, non male direi).
Comunque la recensione di Mereghetti mi sembra non fosse poi così negativa.

Mi ero dimenticato di scrivere delle tematiche serie (in particolare di quella ecologica), ma per fortuna ci ha pensato Valeria!

Mi dispiace per la foto con Buzz: era di gran lunga la mia preferita

Unknown ha detto...

Di Cars non ho visto nè l' 1 nè il 2. Se devo essere sincera la scelta di usare le macchine come personaggi non mi entusiasma per niente, e anzi, dai trailer ho sempre ricavato l' immagine di un film che fosse una boiata commerciale paurosa. Una cosa sciocca e senz' anima, insomma. Ovviamente è un pregiudizio, cosa che tra l' altro non ho mai avuto per gli altri nuovi film della Disney Pixar (ad esempio Toy Story 3 e Up li ho trovati fantastici). Sentirne parlare in termini così entusiastici mi ha spiazzato. Forse dovrei fare un tentativo.

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